venerdì 7 maggio 2010

Colore è vissuto psicologico


Il colore, è soprattutto vissuto psicologico, dal quale scaturiscono i significati emozionali che trovano espressione nei riti, nei miti, nelle varie tradizioni popolari o in quelle religiose. E se anche noi nostri sogni, nelle nostre fantasie o nei nostri gusti personali appare un colore, è utile chiedersi quale significato esso possa avere per la nostra vita.



Considerando che nella psicologia junghiana il benessere mentale è dato dal “ giusto mezzo ” delle varie componenti psichiche, dal giusto equilibrio tra lo spirituale e il materiale, tra l’estroversione e l’introversione, i simboli inconsci tendono a compensare un atteggiamento cosciente divenuto particolarmente rigido. Ma non è tutto, poiché un colore, oltre a compensare una coscienza unidirezionale, può essere visto anche come una sorta di “fotografia” della condizione psichica dominante: un periodo anonimo e privo di sussulti troverà nel grigio (e nel grigiore) la sua espressione, mentre l’arancione del sole nascente e dell’inizio di un nuovo giorno, ci può accompagnare nei nostri periodi di crescita e di gioia.
Il colore diventa così forza inibitrice per chi ha un’impressione piatta, monotona del mondo e di conseguenza fatica ad usare i colori, mentre diventa una forza stimolante per chi ha della vita un senso corretto.


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