mercoledì 5 maggio 2010

La psicologia del colore


La psicologia del colore afferma che pur essendo un grande margine di relatività, i colori possiedono significati precisi che vanno rintracciati prevalentemente nell’inconscio e nel linguaggio simbolico; e si interroga sui possibili effetti esercitati dal colore e sulle possibili connessioni che possono accumunare colori e in forme e contesti diversi.
L’esperienza cromatica ha interessato diversi livelli di indagini psicologiche, schematicamente suddivisibili in tre principali periodi storici :

- Il primo, che si estende dalla fine dell’Ottocento sino alla metà del secolo successivo, appartiene agli albori della psicologia scientifica ed è caratterizzato da esperimenti sulle associazioni verbali e ricerche in laboratorio volte ad indagare le risposte psicofisiologiche indotte dai colori.
- Nel secondo periodo, l’attenzione si è orientata maggiormente sull’utilizzo del colore quale utile strumento d’indagine psicometrica. Nel 1949, infatti, un giovanissimo Max Lüscher pubblicava il Lüscher Test, il più importante usato test sui colori, sviluppato sulla scia del Test di Rorschach al cui interno sono presenti anche le “risposte colore”.
- La terza e più recente fase, invece, è caratterizzata dalla ricerca del colore come simbolo: in quest’ottica, esso non è più visto solamente come fattore significativo dell’attività mentale o come indicatore di tratti della personalità, ma diviene elemento dinamico che scandisce l’evoluzione della psiche, sia individuale che collettiva.

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